UN SIMPATICO E INTERESSATO GRUPPO DI FAMIGLIE CI HA SEGUITI ALLA SCOPERTA DI ANGOLI POCO CONOSCIUTI DEL MONTELLO
Grazie ai genitori che hanno contribuito al servizio fotografico ed hanno acconsentito alla pubblicazione delle foto.
- Iniziamo bene! Lungo il sentiero ci accolgono le fioriture primaverili
- Bucaneve ( Galanthus nivalis) e Scilla ( Scilla bifolia) punteggiano il bosco coi loro colori
- Il bellissimo fiore della Scilla
- Prima di iniziare l'avventura, è bene conoscere un po' i luoghi che andremo a visitare, come si sono formati e la loro storia
- Ci avventuriamo già con un fuori percorso...cosa ci sarà da vedere?
- Ecco! Una raspata di capriolo ( sul terreno) e un fregone ( piantina scortecciata)! La raspata può essere fatta come segno territoriale o per riposarsi. Il fregone può essere fatto anch'esso come segno territoriale oppure per grattare via il velluto durante la crescita dei palchi.
- Fregone di capriolo
- Pronti a salire per conoscere la prima grotta? I piccoli speleologi sono tutti frementi
- In coda...si entra pochi alla volta
- Com'è fatta una grotta? Ci vive qualcuno in questo ambiente così ostile? Osserviamo con attenzione, spostandoci con calma e con rispetto.
- Ecco qui un ragno. La grotta è diventata il suo ambiente di vita. Nel corso dei millenni il suo corpo si è adattato a questo nuovo tipo di vita, senza luce, con tanta umidità e con scarsità di cibo.
- E c'è pure un nido di ragno, coi piccoli ragnetti.
- Osserviamo e cerchiamo ancora...
- Una cavalletta di grotta: nel corso della sua evoluzione ha perso l'uso delle ali ( non può volare nel buio totale) e ha sviluppato altri sensi. Osserviamo qui le sue antenne lunghissime, organi sensibilissimi che le servono per orientarsi, per avvertire la presenza di predatori e per cercare nutrimento.
- Cavalletta timida
- Giovani speleologi in cordata per la discesa
- Si riprende il cammino, incontrando diverse altane per la caccia al cinghiale
- Il bellissimo e delicato Isopiro ( Isopyrum thalictroides)
- Tra i rami c'è qualcuno che osserva l'allegra compagnia di esploratori
- Un Pettirosso curiosone
- Ingresso di un'altra grotta...con speleologo solitario
- Breve pausa, per conoscere meglio alcuni animali di grotta attraverso le immagini: come si sono evoluti, come vivono, le loro caratteristiche.
- Ogni grotta è diversa dall'altra. Questa è stretta e lunga. Si può visitare entrando per pochi metri...ma è molto interessante!
- Una stalattite tubolare, fragile e delicata. Nessuna concrezione di grotta è da toccare. Ci mettono da migliaia a milioni di anni per formarsi e, toccandole, il grasso della nostra pelle, depositandosi sulla loro superficie, potrebbe interrompere il loro delicato sviluppo.
- Nell'acqua pulita di alcune grotte, vivono i Niphargus piccoli crostacei, simili ai gamberetti.
- Torniamo all'aperto ed ammiriamo la Cardamine o Dentaria ( Cardamine enneaphyllos)
- I bianchi fiori degli Anemoni ( Anemonoides nemorosa) tappezzano il sottobosco.
- Lungo il cammino...
- Ci inoltriamo lungo il selvaggio Coston
- Cosa sarà mai quel cippo di pietra con delle scritte incise? Dopo la caduta della Repubblica di Venezia, il bosco del Montello subì varie vicissitudini e nel 1811 diventò demanio statale. Si suddivise il Montello in 20 prese marcate con cippi di pietra. Ogni cippo porta incisi i numeri di due prese, quella alla sua destra e quella alla sua sinistra.
- Un tratto del selvaggio Coston
- In alto vediamo due grotte. I piccoli speleologi vorrebbero salire, ma l'impresa sarebbe troppo difficoltosa
- Una parete di conglomerato, roccia tipica del Montello
- L'erba trinità o Anemone epatica ( Hepatica nobilis) dal bellissimo colore
- Il gruppo si ferma ad osservare un'altra grotta. Non si può entrare, perché le piene del Piave hanno abbassato il livello del sentiero di quasi due metri e risalire il ripido dislivello creatosi è troppo pericoloso.
- Breve spiegazione
- Le ultime due grotte che si affacciano sul Piave, il Tavaran Grando e la Grotta del Bunker.
- Tutti in fila per salire la ripida scalinata...cosa ci aspetterà lassù?
- Un grande spettacolare antro è l'entrata della grotta del Tavaran Grando
- E' talmente grande che qui ci stiamo tutti
- Naturalmente un pezzetto di grotta lo abbiamo visitato. Ecco l'interno, coi suoi meandri.
- Piccoli speleologi in posa
- Come gli uomini primitivi...o quasi
- Verso il Tavaranetto
- Verso il Tavaranetto
- Dall'antro del Tavaran verso l'esterno
- Saliamo verso l'ultima grotta; quella del Bunker, così chiamata , perché durante la Prima Guerra mondiale venne usata come postazione di mitragliatrice.
- La grotta del Bunker
- Da una feritoia, verso l'esterno.
- E' il momento di trovare un posto al sole, per il pranzo al sacco
- Seduti assieme...
- Giochi con i sassi
- Riflessi in una goccia sulla foglia di un bucaneve
- E per finire, un po' di gossip 😂. In questa casa e nella zona circostante nel 1996 sono state girate alcune scene del film " Amare per sempre" ( "In Love and War" di Richard Attenborough), basato sulla storia d'amore tra lo scrittore Hemingway ed una infermiera. Sulla facciata della casa sono ancora visibili dipinte la bandiera americana e il logo della Croce Rossa.